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Il Sivoy è una zona composta da terre calcaree molto dure sulle quali le acque piovane scivolano velocemente verso valle, specialmente durante i temporali estivi, dove vanno a raccogliersi poi in pozze naturali: da questo trae origine questo termine piemontese che potremmo tradurre in italiano in “Scivolo – Scivolare”.
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Camparò era il soprannome di un personaggio estroverso ed eclettico del paese, a cui piaceva molto gozzovigliare e la bella vita.
Tutti lo redarguivano per la sua vita di eccessi, soprattutto nel bere e mangiare, ma lui era solito dire a tutti: “Con le mie belle donne e la mia buona Barbera camperò (vivrò) molti anni più di voi che invece fate una vita senza gioie e divertimenti, e non sapete apprezzare il bello che ci circonda…”.
Per questo modo di dire la gente del paese incominciò a soprannominarlo Camparò e così anche la sua bella vigna di Barbera: la Vigna di Camparò. |
La Vignassa è il primo vigneto impiantato dopo i disastrosi attacchi di fillossera all’inizio del ‘900 dal Nonno e dal Bisnonno di Massimo: Osvaldo e Luigi Bologna.
Il vigneto venne battezzato con questo nome col passare degli anni, per l’aspetto estetico sempre meno piacevole ed elegante che le viti assumevano, tipico dei vecchi vigneti impiantati su portainnesto Rupestris du Lot: praticamente la Vigna Brutta.
L’ironica contraddizione rispetto al nome è che proprio da questa vigna oggi vengono ottenute le più belle uve, in assoluto fra le più pregiate e preziose prodotte a Cascina La Ghersa e destinate ad una delle Barbere più rappresentative per l’azienda e per il territorio. |
Il Rosso La Ghersa è ottenuto da un assemblaggio di una parte delle uve Barbera provenienti dal vigneto Vignassa, Merlot e Cabernet Sauvignon: un vino d’autore per Massimo, nato dalla voglia di confrontarsi col mondo, con le due varietà a bacca rossa più coltivate del pianeta a confronto con la personalità autentica ed unica della Barbera.
Un’incontro fra “grandi” uve quindi, e la riprova che il terroir dell’Astesana è in grado di esprimersi al meglio in termini di carattere e distinzione anche nelle varietà internazionali, evidenziando una spiccata e non comune personalità. |
Giorgia è la figlia primogenita di Massimo, nata nel maggio del 2000: il momento di più grande felicità e gioia per la sua vita.Proprio in quello stesso anno, a settembre, a Cascina La Ghersa si vinificarono per la prima volta le uve Moscato provenienti da un vigneto acquisito all’inizio della stagione: da parecchi anni Massimo desiderava produrre un Moscato ed era alla ricerca di un vigneto in grado di produrre uve di grande qualità.
Due “dolcissime” nascite proprio nello stesso anno: non vi furono dubbi per Massimo nel dedicare alla piccola e dolcissima Giorgia il vino più dolce e delicato prodotto in azienda. Senz’altro il Moscato Giorgia è il vino che più di ogni altro Massimo porta sempre nel proprio cuore. |
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